itinerario panoramico tra calanchi e vallate

1- L’ORATORIO DEL BOUQUET

Percorsi di fede e ruolo degli oratori lungo il cammino
Lungo l’antica rete viaria antecedente alle attuali strade carrozzabili, qua è là, si scorgono degli antichi oratori legati ad un culto della religione popolare. Testimoni di fede o atti di riconoscenza per presunti miracoli o apparizioni soprannaturali, gli oratori venivano costruiti da persone devote a titolo di voto per grazie ricevute oppure per richiedere la protezione divina.

Madonna dell’oratorio del Bouquet
L’oratorio del Bouquet, nei pressi della località Clavel, e la relativa statua risalgono al XVI secolo e furono realizzati per contrastare la peste che aveva colpito l’abitato di Saint-Nicolas. La statua fu abilmente scolpita in legno da uno scultore locale. Nel 1929 la statua fu rubata e succesivamente ritrovata presso un’abitazione di Aosta. Il fatto è narrato dal parroco Emile Bionaz, nel bollettino pubblicato nel mese di luglio del 1929 (n°7 p 98). Nel 2014 l’amministrazione comunale di Saint-Nicolas, nell’ambito di questo progetto, ha restaurato l’oratorio e restituito alla collettività una copia della statua originale in ceramica. La statua era venerata in occasione della processione di Nostra Signora della Pietà che si svolgeva ogni anno il 1 maggio.

Madonna di Oropa dell’oratorio di Coumba Fournì
Negli anni sessanta in occasione della costruzione della strada per Vens, prima dell’abitato di Clavel, fu costruito nel muro di sostegno un piccolo oratorio in cui venne riposta una statua raffigurante la madonna di Oropa.


2-PAESAGGI CHE EVOLVONO

Bois de la Tour
Il “Bois de la Tour” la zona boscata che caratterizza Saint-Nicolas. La sua estensione è di circa 14 ettari, la cui proprietà è ripartita fra parrocchia, comune e alcuni privati.  Il “Bois de la Tour” è un’area naturale soggetta a vincolo paesaggistico in cui si possono trovare le principali specie arboree xerofitiche che popolano le zone aride della Valle d’Aosta.  Nel 1978 l’Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali della Valle d’Aosta decise di istituire la prima area picnic facilmente fruibile e attrezzata che negli anni novanta venne implementata con un percorso per non vedenti.

Chiesa parrocchiale
L’attuale Chiesa parrocchiale, risalente al  XVII secolo,  è caratterizzata da tre navate che costituiscono una croce greca. Il presbiterio semicircolare è sormontato da una volta a stella. La chiesa ospita quattro altari dedicati rispettivamente al Rosario, a santa Agata, a san Giuseppe e alla santa Croce. La cripta sottostante risale al XII secolo ed è la testimonianza di una chiesa antecendente. Nel cimitero annesso alla chiesa sorge il campanile, la cui parte bassa risale al XV secolo, mentre la sommità è stata realizzata nel  XVII secolo. Al suo interno vi è una campana risalente al  1549 che riporta l’iscrizione “Mente Sancta Honorem Liberationem”.


3-TRA LEGGENDA E REALTÀ

Leggenda “Le Gaboué “
Si racconta che un tempo il torrente Gaboué  fosse molto più piccolo, non più grande di un ruscello, al punto che le galline lo potevano attraversare per cercare l’erba nei pressi di Charbonnière. A poco a poco  però il torrente crebbe ed iniziò a tracimare. Un giorno le acque si abbatterono su Fossaz impetuose come un bue infuriato. San Domenico tuttavia arrestò la corsa impetuosa del torrente deviandone il letto. A seguito di tale evento la popolazione eresse una cappella, ancora presente, dedicata a San Domenico nei pressi di Fossaz.

I Calanchi
Saint-Nicolas sorge su di un deposito di origine glaciale che nel corso dei secoli è stato eroso dal torrente Gaboué originando i calanchi, ripide vallecole a versanti scoscesi e privi di vegetazione derivanti dall’azione erosiva dell’acqua su terreni a scarsa coesione. Tali forme si originano ed evolvono grazie ai processi di dilavamento che tendono ad approfondire le incisioni lungo un pendio. Accanto alle incisioni si distinguono, inoltre, una decina di svettanti piramidi di terra alte fino a 40 m caratterizzate da un diverso grado di erosione. Altri calanchi sono ben visibili nei pressi di Vetan (alpe Letanaz) e di Vens (alpe Letanettaz), nei pressi di una profonda gola scavata dal Torrente Gaboué.  Negli anni ’50 i calanchi di Saint-Nicolas sono stati interessati da un intervento di consolidamento del pendio con palizzate e terrazzamenti, a protezione della frazione di Fossaz-Dessus, minacciata dal continuo arretramento della scarpata. Il fenomeno è ora in fase involutiva grazia alla crescita della vegetazione.


4-PIRAMIDI DI TERRA

Les crêtes – creste di terra
Durante la prima parte del Quaternario, conclusasi circa 10000 anni fa, la spessa coltre di ghiaccio che occupava la Valle d’Aosta ha eroso il substrato roccioso (esarazione glaciale). I numerosi clasti sradicati sono stati inglobati nella massa glaciale e, saldati alla base del ghiacciaio, hanno esercitato un’azione di smeriglio sul substrato sottostante frammentandolo in particelle finissime. Ne è derivato un deposito massivo caratterizzato da assenza di stratificazione e scarsa selezione, composto da particelle la cui granulometria varia, dalle finissime argille a grossi blocchi di dimensioni anche metriche, che ha formato le piramidi di terra.

Questo materiale, compattato dall’elevato carico esercitato dalla massa glaciale, affiora in corrispondenza dell’incisione del Torrente Gaboué, dove, dopo il ritiro della massa glaciale, ha agito l’erosione delle acque piovane e di ruscellamento superficiale. Questo paesaggio evolve molto rapidamente, come si può osservare da immagini che testimoniano di piramidi di terra non più esistenti.


5- FRA PRATI E VALLI

Ruralità
Il percorso attraversa un’ampia porzione di territorio caratterizzata da ampie superfici foraggere.

I prati polifiti irrigui valdostani rappresentano un ricco patrimonio di biodiversità di specie erbacee come evidanziato, da uno studio condotto dall’Institut Agricole Régional, in cui risulta che vi crescono sino a 60 specie diverse di piante erbacee. Questa ricchezza floristica è utile agli insetti, agli uccelli e ai mammiferi selvatici. I prati e i pascoli rappresentano il 98% della superficie agricola utilizzata in Valle d’Aosta. Queste ampie superfici foraggere garantiscono dei foraggi di elevata qualità per la zootecnia bovina. Un prato ricco di specie erbacee consente di raccogliere un fieno di ottima qualità che arricchisce di aromi i prodotti lattiero caseari che ne derivano.

Crotteun
Lungo l’itinerario sono visibili alcuni antichi ripari, costruiti dai pastori per protegersi dalle interperie, chiamati in dialetto Crotteun. Si tratta di edifici in pietra, costituiti da un ingresso che dà accesso ad un piccolo androne sormontato da una cupola in pietra.


6- FONTE DI VITA: L’ACQUA E LA SEGALE

Informazioni relative alla sorgente
E possibile vedere una delle sorgenti che alimentano i corsi d’acqua della zona e talvolta i piccoli centri abitati frazionali. Un tempo scorreva in superficie ma negli anni novanta è stato eseguito un lavoro di captazione e messa in sicurezza dell’area.

La cerealicoltura
Guardando il versante sono ancora visibili i terrazzamenti un tempo coltivati a cereali. Si coltivavano, in regime di autosussistenza, grano tenero e segale per le esigenze familiari. Dagli anni cinquanta questi campi vennero abbandonati e l’Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali, negli anni sessanta e settanta decise di intraprendere un’attività di rimboschimento al fine di convertire le superfici incolte in boschi. Da alcuni anni l’Institut Agricole Régional sta conducendo degli studi di caratterizzazione di alcuni biotipi di segale rinvenuti in Valle d’Aosta, fra cui alcune provenienti da Saint Nicolas.  La presenza capillare di mulini, forni e aree anticamente coltivate a segale e cereali  rappresenta un importante testimonianza storica.


7- MINIERA DI FONTANEY

Sito minerario
Fra i villaggi di Gratillon e Persod,  lungo l’antica strada vicinale, vi è un piccolo edificio recentemente restaurato, alle spalle del quale si vede un grande scavo. Queste sono le testimonianze storiche di una piccola attività estrattiva risalente all’inizio del XX secolo. La cava venne aperta nel 1912, a seguito di un permeso concesso il 17 settembre dal prefetto di Torino, al signor Juste Léon Thomasset, con l’appoggio finanziario dei signori Lavy Pacifique, Domaine Elie e Borney Emmanuel. Thomasset Juste Léon, originario di Sarriod, era emigrato a Parigi dove lavorò presso una conceria. Al suo rientro in Valle costituì una società con i signori precedentemente citati per intraprendere l’attività di estrazione del minerale di calcio presso la località Fontaney (attualmente denominata Fournì). Il materiale estratto era trasportato a Champrotard di Villeneuve, mediante una teleferica, dove veniva poi lavorato. Il 7 agosto 1917, la cava fu ceduta alla società Ansaldo, divenuta successivamente società nazionale Cogne, che per dodici anni continuò la sua attività. Nel 1940 i terreni e l’edificio vennero acquistati da Gerbore Joseph di Lyveroulaz (Saint-Nicolas).


8- FRA PRATI E VALLI

Il consorzio di miglioramento fondiario
L’attività del consorzio di miglioramento fondiario è caratterizzata dalla realizzazione, gestione e manutenzione di opere e impianti a servizio dell’agricoltura, in particolare della rete viaria e degli impianti di  irrigazione. I consorzi di miglioramento fondiario posso essere costituiti da autorità pubbliche ai sensi del regio decreto 215 del 13/02/1933.

Il consorzio di Valmeache  ha ottenuto riconoscimento giuridico con delibera di giunta regionale n° 511 del 1998. Il consorzio si estende su circa 150 ettari compresi fra le frazioni di Ravoise, Grand Sarriod, Petit Sarriod nel comune di Saint-Nicolas e Rumiod de Lé, Rumiod Dessus, Rumiod Dessous, Chantel, Rossan, Méod Dessous e Dessus nel comune di Saint-Pierre. Il primo impianto di irrigazione a pioggia fu realizzato da 18 propietari, mediante Corvée, asservendo un’estensione di 19,6 ettari nel 1955. L’impianto venne poi ampliato negli anni 1972-73 e nel 1990.

9- CALANCHI E PAESAGGI

Calanchi:
ll villaggio di Rumiod sorge su un terrazzo naturale che consente di ammirare a 360° le cime più belle della Valle d’Aosta e il paesaggio circostante. La natura stessa di questo ampio deposito di origine glaciale, insieme ad altri fattori, ha fatto sì che vi si affiancasse un fenomeno geomorfologico particolarmente affascinante: quello dei calanchi originato dai Torrenti Gaboë e Vetan. Quest’ultimo ha originato quelli di Saint-Pierre a valle del villaggio di Chantel. è possibile ammirare tale fenomeno avvicinandosi alle suggestive creste.